J. S. Bach
Suite n. 1 in sol maggiore BWV 1007
M. Weinberg
Sonata n. 1 op. 72
J. S. Bach
Suite n. 2 in re minore BWV 1008
M. Weinberg
Sonata n. 3 op. 106
Il rinomato violoncellista Mario Brunello torna a Mantova con un programma unico e intrigante, che accosta un compositore centrale nella storia della musica, Johann Sebastian Bach, a uno poco noto ma di notevole interesse, Mieczyslaw Weinberg. L’abbinamento non vuole né estremizzare né nascondere i contrasti storici ed estetici tra questi due autori, ma piuttosto, attraverso questo rapporto, mettere al centro il violoncello e le sue possibilità strumentali. Delle Suite di Bach continuano a stupire la varietà inventiva e la tensione misurata tra tecnica e poesia. Come porsi, dunque, di fronte a questa meraviglia? Il timore, per un compositore, è quello di trovarsi di fronte a un modello se non insuperabile perlomeno molto ingombrante. Ecco perché è degna di nota la giusta distanza con cui Weinberg guarda a Bach per scrivere le sue sonate, caratterizzate da immagini sospese e tormentate, probabilmente ispirate alla vita travagliata dell’autore, ma che esaltano l’espressività dello strumento. Il concerto si realizza così, con le parole dello stesso Brunello, come “una staffetta tra due compositori che hanno aperto strade inimmaginabili, realizzato architetture metafisiche e che continuano ad essere meteore in viaggio nel futuro”.