La Cappella di S. Petronio cura da quasi sei secoli l’apparato musicale della maggiore basilica bolognese: fondata nel 1436 per volontà del papa Eugenio IV, fra Sei e Settecento divenne una delle istituzioni più importanti d’Europa per la musica sacra grazie alla magnificenza delle sue esecuzioni, che impiegavano fino a centocinquanta elementi fra cantanti e strumentisti, agli illustri maestri che la guidarono (Maurizio Cazzati, Giovanni Paolo Colonna, Giacomo Antonio Perti), al valore dei suoi musicisti, fra i quali si annoverano Giovanni Battista Vitali, Domenico Gabrielli, Arcangelo Corelli, Giuseppe Torelli, Giuseppe Jacchini. S. Petronio ebbe un ruolo determinante anche nello sviluppo della musica strumentale: sotto le volte della Basilica videro la luce alcuni dei primi esperimenti di concerto grosso e le prime pagine del repertorio solistico per violoncello e per tromba.
Dopo alcuni decenni di inattività, la Cappella è stata ricostituita negli anni ‘80 del Novecento con l’intento di valorizzare il patrimonio musicale sorto nel corso della sua plurisecolare tradizione e conservato in abbondanza di fonti nel ricchissimo archivio annesso alla Basilica: da allora centinaia di partiture inedite sono state riscoperte, studiate, trascritte e restituite all’ascolto del pubblico contemporaneo attraverso l’esecuzione durante la liturgia, i frequenti concerti e le numerose registrazioni discografiche.